Topic: normativa elettrica

Professione elettricista: le attrezzature di sicurezza essenziali

La sicurezza sul posto di lavoro è una questione aperta e costantemente dibattuta e, gli elettricisti, a causa dei diversi rischi che corrono, lo sanno bene.

Per far fronte al problema, la legge ha emanato una disposizione in cui sono elencate le attrezzature di sicurezza essenziali per chi svolge mansioni pericolose sul luogo di lavoro.


Il Decreto Legislativo 81/2008 e i DPI

A fronte dell'impossibilità di eliminare ogni fonte di rischio tramite misure tecniche preventive e/o organizzative di protezione collettiva, il Decreto Legislativo n° 81/2008 del Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro, obbliga l'utilizzo di DPI, ovvero ''Dispositivi di Protezione Individuale'', necessari per un corretto svolgimento delle mansioni.

I DPI sono suddivisibili in tre categorie:

  • prima categoria: dispositivi di facile progettazione, certificati dal produttore, mirati alla salvaguardia dell'operatore da danni lievi;
  • seconda categoria: tutti i dispositivi certificati da enti autorizzati e notificati, che non rientrano nelle altre due categorie, mirati generalmente alla salvaguardia di occhi, mani, braccia, viso;
  • terza categoria: dispositivi di difficile progettazione certificati da organismi autorizzati e notificati nella produzione, mirati alla salvaguardia da incidenti mortali o gravi lesioni.


I DPI in ambito elettrico

I maggiori pericoli della professione di elettricista sono le folgorazioni - le cui scosse possono causare leggere ustioni e formicolii fino all'arresto cardiaco - e gli archi elettrici, violente scariche dovute ad una serie di fattori combinabili, in grado di arrecare gravi ustioni e lesioni nonché danni permanenti all'udito se troppo vicini alla fonte.
I principali dispositivi di cui ogni elettricista dovrebbe avvalersi sono:

  • guanti: poiché le mani sono la parte del corpo più esposta vista la tipologia di lavoro prevalentemente manuale, devono essere protette in maniera impeccabile. I guanti devono seguire la norma EN 60903 e presentare le seguenti caratteristiche: isolanti e con protezione meccanica inclusa (per l'appunto, esistono i guanti ''compositi'' particolarmente resistenti a tagli, abrasioni, strappi e, qualora specificato, resistenti all'arco elettrico); devono essere dielettrici quindi rientrare in una delle sei categorie (00, 0, 1, 2, 3 e 4) poiché la tensione con cui si lavora è variabile, da 500 V a 36.000 V AC.
    In alcuni casi, possono avere proprietà speciali classificate A per acido, H per petrolio, Z per ozono, R (A + H + Z) o C per temperature molto basse al fine di garantire protezione anche da agenti chimici o esterni nel tempo;
  • elmetto: essi devono essere omologati secondo la norma EN 397 per la prevenzione di lesione dovuta alla caduta di corpi o colpi al capo. In caso di operazioni elettriche, essi devono seguire anche la norma EN 50365 secondo cui essi debbano essere resistenti a scariche fino a 1000 V AC, per impedire il passaggio di corrente nel corpo attraverso la testa.
    Inoltre l'elmetto di sicurezza deve essere compatibile con visiere e maschere e avere la bardatura regolabile in altezza e larghezza per non ostacolare la visibilità;
  • abbigliamento: la scelta del vestiario non deve essere influenzata solo dalle proprietà isolanti. Esso deve essere adattabile anche ai diversi ambienti e temperature in cui si va ad operare per un maggior comfort. L'abbigliamento per elettricisti deve essere conforme alle norme EN 61482 e EN ISO 11612 che lo rendono rispettivamente resistente all'arco elettrico e alle alte temperature;
  • calzature isolanti: sono generalmente stivali in gomma ma possono essere anche specifici tronchetti, in entrambi i casi conformi alla norma EN 50321 per isolamento elettrico a basso voltaggio sulla calzatura completa, non solo la suola. Inoltre è opportuno che le scarpe siano rinforzate per resistere ad urti o corpi esterni, resistenti ad agenti chimici e antiscivolo;
  • altri dispositivi: alcuni vengono impiegati in congiunzione con quelli sopra citati per massimizzare la protezione di una precisa parte. Un esempio è l'impiego di appositi occhiali o visiere da combinare all'elmetto che offrono una schermatura ottimale per la vista: essa infatti non è solo soggetta al pericolo di corpi esterni e polvere, ma anche a radiazioni e sostanze chimiche irritanti; in particolare, la visiera protegge dall'arco elettrico se conforme alla norma EN 166. Un altro esempio è l'impiego di tappeti o stuoie isolanti per bloccare eventuali tensioni elettriche, specialmente in prossimità di pannelli, gruppi elettrogeni o impianti.
    È opportuno che anche gli utensili siano isolati con rivestimenti appropriati in modo che non fungano da conduttori tra l'area esposta e l'operatore.


Per esser certi delle funzionalità dei propri dispositivi, accertarsi in fase di acquisto della presenza del marchio CE che ne attesti la conformità ai requisiti essenziali di salute e sicurezza. Svolgere periodicamente un controllo dell'integrità dell'equipaggiamento e effettuare sostituzioni se necessario o in caso di scadenza.


In conclusione, è importante sottolineare il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale: avere un elmetto non allacciato sarà come non averlo affatto. La prudenza e la consapevolezza delle proprie azioni sono i primi strumenti di cui un lavoratore dovrebbe essere munito.

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Pubblicato da Redazione il 9 gennaio 2019

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